COSTANTINOPOLI 1786: LA CONGIURA E LA BEFFA. L'INTRIGO SPALLANZANI
di MAZZARELLO PAOLO
Editore: BOLLATI BORINGHIERI
Collana: SAGGI. SCIENZE
Anno edizione: 2004
Pagine: 327 p.
ISBN: 9788833915739
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COSTANTINOPOLI 1786: LA CONGIURA E LA BEFFA. L'INTRIGO SPALLANZANI
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2004
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9788833915739
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327 p.
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Fra il 1785 e il 1786, Lazzaro Spallanzani, professore di storia naturale a Pavia, compì un viaggio scientifico nei territori dell'impero ottomano. Con distacco scientifico annotò l'amalgama di splendore e fatiscenza della città, gli usi e i costumi delle popolazioni, fece indagini di geologia, biologia marina, ornitologia, mineralogia e partecipò alla vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. Al ritorno fu accolto dall'accusa di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo della sua città. Un complotto motivato da invidie, rivalità accademiche, ma anche da forti contrapposizioni ideologiche. Caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale accusatore, Giovanni Antonio Scopoli.
Mazzarello Paolo Costantinopoli 1786: la congiura e la beffa. L'intrigo Spallanzani Collana «Saggi scienze» pp. 256, Euro 24,00 Isbn: 88-339-1573-5 «È quasi impossibile che nel restante de’ giorni miei io mi abbatta in altro oggetto sì sorprendente, sì spettacoloso, e che nel modo stesso commuova l’anima e i sensi miei». Così l’abate Lazzaro Spallanzani, professore di Storia naturale all’Università di Pavia, ricordò il momento in cui gli apparve Costantinopoli dalla nave del nuovo ambasciatore veneziano presso la «Sublime Porta»: era il punto d’approdo di un periglioso viaggio scientifico nei territori dell’impero ottomano. Nei mesi in cui rimase nella capitale orientale, fra il 1785 e il 1786, Spallanzani fu infaticabile: con distacco scientifico e grande maestria letteraria annotò l’amalgama di splendore e fatiscenza della città e gli usi e i costumi delle diverse popolazioni che ne animavano la vita, fece indagini originali di geologia, biologia marina, ornitologia, mineralogia e partecipò attivamente alla vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. Ma al ritorno dal viaggio drammatiche vicende attendevano Spallanzani. Giunto a Vienna, l’ignaro abate seppe dalle autorità imperiali asburgiche che sul suo capo pendeva l’infamante accusa di aver rubato degli esemplari naturalistici dal Museo di Storia Naturale di Pavia allo scopo di arricchire la collezione privata conservata nella sua abitazione di Scandiano. Contro di lui era stata organizzata una vera e propria congiura, promossa dal suo principale collaboratore, il canonico Serafino Volta, con l’attiva partecipazione di alcuni insigni docenti dell’Università di Pavia. Oltre che invidie, gelosie e rivalità accademiche, alla base del complotto vi erano in realtà forti contrapposizioni ideologiche. Il lungo processo ricco di colpi di scena e di situazioni drammatiche, si concluse con l’assoluzione dell’accusato, la punizione di Volta e l’ammonizione ufficiale inflitta agli altri congiurati. Ma la vicenda ebbe uno strascico polemico, con una terribile vendetta messa a segno da Spallanzani, a cui fece seguito la drammatica morte, per colpo apoplettico, di Giovanni Antonio Scopoli, uno dei suoi principali accusatori. Paolo Mazzarello insegna Scienze umane e Storiadella medicina all’Università di Pavia. È autore di diversi saggi pubblicati su importanti riviste internazionali. Ha scritto tra l’altro una biografia di Camillo Golgi apparsa in inglese presso la Oxford University Press ("The Hidden Structure, a scientific biography of Camillo Golgi", 1999).